Marina Otero e Martín Flores Cárdenas / Argentina

love me

15 luglio21.30
16 luglio21.45

Marina Otero ha un progetto: realizzare un lavoro senza fine sulla sua vita. Dopo Recordar 30 años para vivir 65 minutos – un condensato di frammenti di vita tra amori passati, segreti smarriti, foto rubate – e Fuck Me – presentato lo scorso settembre a Napoli – porta ora in scena Love Me, scritto insieme a Martín Flores Cárdenas. Una performance strettamente legata alla precedente, della quale rappresenta la prosecuzione, eppure molto diversa, dalla natura più intima. In Fuck Me, cinque performer incarnano un narrazione sugli effetti impietosi del tempo sul corpo, la nostalgia del passato, i sogni di allora, i limiti del presente. Love Me vede Marina, sola in scena, riprendere le fila del discorso affrontando la violenza che si porta dentro. La prima versione ha debuttato a marzo a Buenos Aires, segnando l’addio al Paese dove l’artista ha vissuto fino all’età di 37 anni; una separazione che ha dato inizio alla nuova vita in Spagna. La performance si evolve seguendo movimenti e cambiamenti legati al contesto nel quale viene presentata, assumendo una forma diversa in base al Paese o alla città. È l’opera di una straniera in fuga, che non può fare a meno di spostarsi, di scappare, perché l’identità dei migranti coincide con la strada, con il percorso intrapreso: il Paese che hanno lasciato non esiste più. Offrendo il proprio corpo come oggetto di ricerca, Otero affronta temi che toccano tutti noi, muovendosi dal personale all’universale: le miserie umane, il dolore, il trascorrere del tempo, l’amore, la morte, la violenza.

BIO
Marina Otero è nata a Buenos Aires nel 1984 e attualmente vive a Madrid. È regista, performer, autrice e insegnante. Ha dato vita al progetto Recordar para vivir, un’opera che durerà per l’intero corso della sua vita. Ne fanno parte Andrea, Recordar 30 años para vivir 65 minutos, Fuck me e Love me. I suoi lavori sono stati presentati in diversi Paesi: Singapore, Svizzera, Bosnia-Erzegovina, Spagna, Italia, Francia, Perù, Cile e Argentina. Come insegnante, coordina workshop e seminari in Argentina, Francia, Perù e Spagna.

Martin Flores Cardenas è regista e drammaturgo. I suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue e premiati in più Paesi. Tra i più significativi ricordiamo Catedral, Quienquiera que hubiera dormido en esta cama, Mujer armada hombre dormido, Entonces bailemos ed Entonces la noche.

  • Scuola Elementare Pascucci
    piazza Ganganelli, 25 - accesso da Via Mazzini

Durata: 45 minuti.

Lo spettacolo è sconsigliato a persone che soffrono di epilessia e cardiopatia, a causa dell'utilizzo di luci stroboscopiche.

Con Marina Otero, testo e regia Marina Otero, Martín Flores Cárdenas / luci Matías Sendón / fotografia Nora Lezano / illustrazioni Martín Flores Cárdenas / produzione Mariano de Mendonça - Casa Teatro Estudio / distribuzione e management Studio Grompone / traduzione italiana a cura di Gerardo Ruiz Peralta.

© Lucia Tomas