Karina Pino Havana, Cuba
La carne esclusa

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La carne esclusa è una performance/installazione scenica ancora in progress, che apre una discussione sul corpo femminile e gli stereotipi che lo attraversano e lo mettono in tensione. L’artificiosità che pesa sulla costruzione dell’ideale di “donna perfetta” e di successo nell’immaginario sociale. L’attenzione è posta sul conflitto profondo che questa identità svolge sulla carne e sul corpo stesso.
Nora è la protagonista ribelle – secondo Ibsen ed Elfriede Jelinek – che traccia il conflitto tra la donna “pilastro di casa”, obbediente ai canoni di bellezza, e la sua incapacità di realizzare le aspettative degli altri: vivere con il marito, stare a casa, sembrare una bambola smaltata pronta per esibirsi ed offrire piacere. Il risultato è un ambiente in cui diverse rappresentazioni antiche e contemporanee hanno disegnato l’idea del dover essere del corpo femminile. Tuttavia, Nora ha smesso da tempo di essere quella donna. Almeno fisicamente. Gli alti e bassi del suo peso corporeo, gli squilibri emotivi da esso prodotti: a volte morboso, a volte anoressico, corpo di mucca, corpo che mangia lattuga per perdere chili, corpo-oggetto segnato dal potere mediatico, patriarcale e dal desiderio per la moda e la pornografia. Tutti questi elementi hanno fatto esplodere il suo passato idilliaco in mille pezzi e rendono diverse le sue contraddizioni. Nora diventa, in questo modo, portavoce di tanti corpi femminili che si confrontano con questa pesante realtà.
Sul palcoscenico una serie di domande: cosa significa essere donna? In che modo il corpo parla di finzioni e forme di vita artificiali? Come si accentra il potere dei corpi, e in che modo è manipolato, definito, inquadrato? Qual è la realtà, il corpo, la sua immagine, la sua rappresentazione, o l’idea di questa rappresentazione nella mente del pubblico?
Nora lo definisce chiaramente: “Un corpo è ciò che non ce la fa più”.
Lei è quella nuova eroina anonima, costretta persino a provare disgusto per il suo corpo ma, tuttavia, è disposta ad accoglierci al macello con il sorriso.
Benvenuti e benvenute alla mostra.
Benvenuti e benvenute nel regno della carne esclusa.
Bio
Karina Pino (Havana, 1985) è regista teatrale, performer, curatrice e critica. Lavora come consulente per diverse realtà a Cuba e come artista freelance. Ha fatto parte del team di Casona Teatral Vicente Revuelta a La Havana ed è stata in residenza, tra gli altri, presso LAB of MOVIMIENTO SUR (Santiago e Valparaíso, Cile, 2016), Documenta Sur Living Arts (in collaborazione con Stefan Kaegi), Linha de Fuga Laboratório e Festival Internacional de Artes Performativas (Coimbra, Portogallo, 2018). Ha lavorato come consulente in spettacoli tra il 2008 e il 2018 e diretto diverse opere teatrali. Tra i suoi ultimi lavori Cartographies of daily life (Barcellona, 2021), Voglio essere un animale femmina (Roma, 2021), Juragua, the path of the blue waters (Cuba, 2022) e Mund Auf (Berlin, 2022). Tutti, tranne Mund Auf, realizzati con il Collettivo El trailer, che gestisce con la sua collega Alessandra Santiesteban.
Indirizzo
Info accessibilità: spazio accessibile per persone in sedia a rotelle o con mobilità limitata. Accesso facilitato dall'entrata laterale in via A. Costa.
via Ruggeri 16, Santarcangelo
Info
durata: circa 30 minuti
prenotazioni: tel 0541 626185
e-mail info@santarcangelofestival.com