Altamira 2042
9 luglio | 19.00 |
10 luglio | 21.45 |
La diga di Belo Monte è un complesso idroelettrico in costruzione sul fiume Xingu, nella foresta amazzonica brasiliana. Una volta terminata, sarà la terza diga più grande al mondo. Un’opera faraonica che metterà a rischio la biodiversità e la vita degli indigeni, la cui sopravvivenza dipende dalle risorse naturali del territorio: le pareti in cemento bloccheranno il passaggio che consente loro di raggiungere in canoa la città di Altamira; migliaia di persone saranno obbligate ad abbandonare i luoghi in cui sono nate e vissute. Gabriela Carneiro Da Cunha ha lavorato a lungo insieme alla gente del posto, con un’approfondita ricerca sul campo dalla quale nasce Altamira 2042: una polifonia di esseri viventi, lingue, suoni e rumori che portano all’attenzione del pubblico le voci che tanti cercano di mettere a tacere. Mentre la performer orchestra, insieme agli spettatori, i diversi movimenti dell’opera, dispositivi “tecno-sciamanici”, come proiettori luminosi e altoparlanti a led, sonagli e tamburi, amplificano parole umane e non umane: quelle degli indigeni Araweté e Juruna, dei giornalisti di Altamira, degli ambientalisti, dei rapper, degli artisti, insieme ai suoni della città e della foresta, della pioggia, dello stesso fiume Xingu, delle rane e degli uccelli, degli autocarri delle motoseghe all’opera. La diga di Belo Monte diventa così, da semplice costruzione, l’emblema, il mito del nemico.
BIO
Gabriela Carneiro da Cunha è attrice, regista e ricercatrice. Da cinque anni porta avanti un progetto dedicato all’ascolto e all’amplificazione delle testimonianze provenienti dai fiumi brasiliani. Una risposta all’Antropocene, definito qui come il momento in cui gli uomini smettono di temere la catastrofe, diventando essi stessi la catastrofe. Altamira 2042 è il secondo atto che segue una prima performance sulle proteste della popolazione del fiume Araguaia, presentato nei territori interessati con il coinvolgimento della popolazione. Gabriela ha lavorato con registi come Ariane Mnouchkine, Georgette Fadel, Cibele Forjaz, Grace Passô, Eryk Rocha e Heitor Dhalia. Ha ottenuto premi e riconoscimenti da Faperj Scholarship, Funarte Artistic Training Scholarship, Oi Futuro Artsônica Residency, Goethe Institute.
ITC Molari
via Orsini, 19
Durata: 90 minuti.
Lingua: portoghese con sottotitoli in italiano e inglese.
Ideazione e regia Gabriela Carneiro Da Cunha, Xingu River / con Cibele Forjaz / assistenti alla regia João Marcelo Iglesias, Clara Mor, Jimmy Wong / ricerca e interazione artistica Dinah De Oliveira, Sonia Sobral / testi Raimunda Gomes Da Silva, João Pereira Da Silva, Povos Indígenas Araweté E Juruna, Bel Juruna, Eliane Brum, Antonia Mello, Mc Rodrigo - Poeta Marginal, Mc Fernando, Thais Santi, Thais Mantovanelli, Marcelo Salazar, Lariza / tecnologia, programmazione e automazione Bruno Carneiro e Computadores Fazem Arte / creazione multimediale Bruno Carneiro, Rafael Frazão / immagini Eryk Rocha, Gabriela Carneiro da Cunha, João Marcelo Iglesias, Clara Mor and Cibele Forjaz / video editing João Marcelo Iglesias, Rafael Frazão, Gabriela Carneiro Da Cunha / editing testi Gabriela Carneiro da Cunha, João Marcelo Iglesias / suoni Felipe Storino, Bruno Carneiro / costumi Carla Ferraz / luci Cibele Forjaz / ideazione installazioni Carla Ferraz, Gabriela Carneiro da Cunha / produzione installazioni Carla Ferraz, Cabeção, Ciro Schou / visual design Rodrigo Barja / body work Paulo Mantuano, Mafalda Pequenino / ricerca Gabriela Carneiro da Cunha, João Marcelo Iglesias, Cibele Forjaz, Clara Mor, Dinah De Oliveira, Eliane Brum, Sonia Sobral, Mafalda Pequenino, Eryk Rocha / responsabile produzione Gabriela Gonçalves / produzione Corpo Rastreado, Aruac Filmes / co-produzione MITsp – Mostra Internacional de Teatro de São Paulo / distribuzione Judith Martin - Ligne Direct / fotografia Nereu Jr., Clara Mor, Rafael Frazão / teaser Renato Vallone, Rafael Frazão.
© Nereu Jr