2000
XXX ANNI
Trentesima edizione del festival di Santarcangelo. Un anniversario che non ha bisogno di celebrazioni per una manifestazione che è già entrata nella storia del teatro europeo e insieme nell'immaginario popolare, grazie alla fertilità del suo essere laboratorio permanente delle arti e del pensiero, della ricerca sulle avanguardie e del confronto con le radici. Oggi il festival di Santarcangelo è un punto di riferimento insostituibile per il teatro contemporaneo e l'edizione del trentennale esalta la dinamica dei progetti speciali per mettere in relazione esperimenti artistici con pubblici compositi e con i luoghi e la storia di un territorio, quello dell'entroterra riminese, ricco di tradizioni e contraddizioni.
Ed è proprio la sfida del teatro che si "scrive" sui luoghi a muovere il primo passo, il più suggestivo, di questo festival. Ad aprire i labirinti tematici dell'intera programmazione è il progetto "Le vie per Roncisvalle" - ideato e curato insieme a Mimmo Cuticchio, maestro puparo e cuntista palermitano - i cui tragitti si legano al "Cantiere Orlando" del Teatro delle Albe: dalla Chanson de Roland con la tradizione dei pupi e del culto siciliano, fino alle opere rinascimentali del Boiardo e del Folengo rivisitate dallo scavo onirico e grottesco delle riscritture di Marco Martinelli. Un'invasione immaginifica nelle piazze e strade del paese, e nei borghi limitrofi fino a giungere in loschi anfratti architettonici, reinventati come covi di un brulichio sotterraneo, ma anche in isole della psiche e trappole d'amore.
Ancora e ancora spazi anomali, impensati e spiazzanti: il festival, ricco di prime di rilievo, non rinuncia a indagare nella drammaturgia contemporanea affrontando per mano dei Magazzini un testo di Thomas Bernhard ambientato in due appartamenti. Un teatro all'italiana diventa isola shakespeariana per la "Tempesta" del Teatro delle Briciole. E un immaginario "Accampamento Sud", dislocato in diversi siti (dallo Sferisterio a vecchie colonie in disuso), accoglie le più vitali esperienze del teatro meridionale, le più giovani e le storiche (Kismet, Koreja, Scena Verticale sono solo alcune), di un'Italia solare e cupa che si confronta profondamente con le proprie vicende e con i problemi del presente.
Una costante curiosità sulle novità della scena internazionale spinge poi lo sguardo fuori dai confini in molte direzioni, ora per scoprire la potenza di un'arte circense che ha trovato raffinatissime e scoppiettanti evoluzioni con Circus Renaldo (a grande richiesta) e Conservas, ora per ritrovare l'inesauribile vena creativa di alcuni maestri del teatro di figura internazionale con Rézo Gabriadzé e Massimo Schuster. Mentre dall'Argentina arriva il teatro politico di Eduardo Pavlovsky a chiudere il cerchio di questo trentennale.
Non manca l'appuntamento con la danza contemporanea nelle operazioni poetiche di Raffaella Giordano, Agar e Giorgio Rossi con Vasco Mirandola.
Infine la musica, che si inoltra nei territori d'autore con Ludovico Einaudi, attraversa un mondo di voci femminili con Faraualla, Rosapaeda e Bia, per sfociare ancora una volta nel calore del Sud di ieri e di oggi, come nei concerti di Pantarei e Addosso agli scalini.
Viene inoltre lanciato il "progetto Dante" che non si esaurirà nell'arco della manifestazione, anzi porterà entro il 2002 a una lettura integrale della Divina Commedia. Affidato a voci diverse (attori, ma anche gente comune, poeti, musicisti) il progetto si inserisce negli eventi del Circo Inferno Cabaret, luogo ambiguo e indefinito d'incontro, di evocazione e di ristoro per le anime nottambule del festival.
Laboratori, incontri, convegni, presentazioni di attività editoriali e mostre completano il quadro di una manifestazione che non intende in alcun modo perdere la propria funzione propulsiva di una cultura teatrale che si nutre di vita.
SILVIO CASTIGLIONI
Artistic Direction
MASSIMO MARINO
Artistic co-direction
July 6 - 16, 2000
Trentesima edizione del festival di Santarcangelo. Un anniversario che non ha bisogno di celebrazioni per una manifestazione che è già entrata nella storia del teatro europeo e insieme nell'immaginario popolare, grazie alla fertilità del suo essere laboratorio permanente delle arti e del pensiero, della ricerca sulle avanguardie e del confronto con le radici. Oggi il festival di Santarcangelo è un punto di riferimento insostituibile per il teatro contemporaneo e l'edizione del trentennale esalta la dinamica dei progetti speciali per mettere in relazione esperimenti artistici con pubblici compositi e con i luoghi e la storia di un territorio, quello dell'entroterra riminese, ricco di tradizioni e contraddizioni.
Ed è proprio la sfida del teatro che si "scrive" sui luoghi a muovere il primo passo, il più suggestivo, di questo festival. Ad aprire i labirinti tematici dell'intera programmazione è il progetto "Le vie per Roncisvalle" - ideato e curato insieme a Mimmo Cuticchio, maestro puparo e cuntista palermitano - i cui tragitti si legano al "Cantiere Orlando" del Teatro delle Albe: dalla Chanson de Roland con la tradizione dei pupi e del culto siciliano, fino alle opere rinascimentali del Boiardo e del Folengo rivisitate dallo scavo onirico e grottesco delle riscritture di Marco Martinelli. Un'invasione immaginifica nelle piazze e strade del paese, e nei borghi limitrofi fino a giungere in loschi anfratti architettonici, reinventati come covi di un brulichio sotterraneo, ma anche in isole della psiche e trappole d'amore.
Ancora e ancora spazi anomali, impensati e spiazzanti: il festival, ricco di prime di rilievo, non rinuncia a indagare nella drammaturgia contemporanea affrontando per mano dei Magazzini un testo di Thomas Bernhard ambientato in due appartamenti. Un teatro all'italiana diventa isola shakespeariana per la "Tempesta" del Teatro delle Briciole. E un immaginario "Accampamento Sud", dislocato in diversi siti (dallo Sferisterio a vecchie colonie in disuso), accoglie le più vitali esperienze del teatro meridionale, le più giovani e le storiche (Kismet, Koreja, Scena Verticale sono solo alcune), di un'Italia solare e cupa che si confronta profondamente con le proprie vicende e con i problemi del presente.
Una costante curiosità sulle novità della scena internazionale spinge poi lo sguardo fuori dai confini in molte direzioni, ora per scoprire la potenza di un'arte circense che ha trovato raffinatissime e scoppiettanti evoluzioni con Circus Renaldo (a grande richiesta) e Conservas, ora per ritrovare l'inesauribile vena creativa di alcuni maestri del teatro di figura internazionale con Rézo Gabriadzé e Massimo Schuster. Mentre dall'Argentina arriva il teatro politico di Eduardo Pavlovsky a chiudere il cerchio di questo trentennale.
Non manca l'appuntamento con la danza contemporanea nelle operazioni poetiche di Raffaella Giordano, Agar e Giorgio Rossi con Vasco Mirandola.
Infine la musica, che si inoltra nei territori d'autore con Ludovico Einaudi, attraversa un mondo di voci femminili con Faraualla, Rosapaeda e Bia, per sfociare ancora una volta nel calore del Sud di ieri e di oggi, come nei concerti di Pantarei e Addosso agli scalini.
Viene inoltre lanciato il "progetto Dante" che non si esaurirà nell'arco della manifestazione, anzi porterà entro il 2002 a una lettura integrale della Divina Commedia. Affidato a voci diverse (attori, ma anche gente comune, poeti, musicisti) il progetto si inserisce negli eventi del Circo Inferno Cabaret, luogo ambiguo e indefinito d'incontro, di evocazione e di ristoro per le anime nottambule del festival.
Laboratori, incontri, convegni, presentazioni di attività editoriali e mostre completano il quadro di una manifestazione che non intende in alcun modo perdere la propria funzione propulsiva di una cultura teatrale che si nutre di vita.
SILVIO CASTIGLIONI
Artistic Direction
MASSIMO MARINO
Artistic co-direction
July 6 - 16, 2000