1981
MESTIERE E SENTIMENTI
dedicato al teatro come luogo d'incontro fra ciò che possediamo - le tecniche, il mestiere - e ciò che ci possiede - le passioni, i sentimenti
6 - 12 luglio
direzione artistica ANTONIO ATTISANI
É come se i gruppi teatrali italiani avessero scoperto che in diverse parti del mondo esistono esperienze dallo stesso nome. E avessero provato ad invitarne alcuni rappresentanti, per soddisfare una curiosità, per verificare analogie e differenze.
Dal 25 giugno al 12 luglio a Santarcangelo una trentina di gruppi italiani, giovani o già consolidati e comunque rappresentanti risultati molto diversi, si confronta con oltre venti teatri stranieri. Da qualche anno l’incontro tra teatri è la caratteristica fortunata di questo Festival, formula aperta a chi vuole conoscere o semplicemente consumare gli spettacoli più recenti dei gruppi e nello stesso tempo utile a quella numerosa «popolazione» di giovani per cui il teatro é un importante terreno di sperimentazione culturale.
II numero e Ie caratteristiche delle presenze del Festival ci hanno suggerito di fare questo giornale. Non si tratta di un semplice catalogo dei teatri presenti, ma di una buona geografia dei motivi che oggi Ii guidano. Santarcangelo offre ovviamente solo una scelta e non un panorama completo, ma una scelta significativa, che consente Ia verifica di diversi percorsi e comunque di mettere a fuoco alcune fondamentali ipotesi per gli anni Ottanta.
I criteri con cui sono stati invitati i gruppi sono molto semplici. Per quanto riguarda gli italiani si trattava di mettere assieme sia quelli che hanno una storia alle spalle che quelli che iniziano ora; ci interessava, non indipendentemente dai risultati raggiunti ma oltre questi, che fossero disposti a mettersi in questione, a fronteggiare tante domande difficili ancora senza risposta e a farlo in pubblico. Lo stesso per i gruppi stranieri, con in più l’accortezza di avere testimonianza di cammini molto diversi tra loro, di scegliere in base ad analogie non superficiali e di ottenere una partecipazione attiva.
Tutti i gruppi hanno fatta loro la formula dei Festival, hanno accettato condizioni di lavoro non facili e di incontrarsi all’insegna di «mestiere e sentimenti».
Il disegno di un labirinto somiglia molto a quello di un circuito elettronico. In effetti possono avere un funzionamento analogo: un impulso (o una persona) in entrata può avere diversi percorsi e punti d'arrivo, in una situazione spazio-temporale molto concentrata la sua vita conosce una certa accelerazione d’intensità. Un labirinto può essere usato come un cervello elettronico. Non ha psicologia, o meglio ha un effetto deprimente per chi non ha la forza di usarlo, ma per chi sente il bisogno di affrontarlo esso significa un’importante esperienza di ritrovamento o perdizione.
La riproposta del labirinto potrebbe dunque avere un buon significato in questi anni di ricerca e confusione. Potrebbero, per esempio, imparare i bambini a usare gli elaboratori elettronici e potrebbero, gli adulti che già ci giocano, o si fanno giocare, riapprenderli alla luce della logica labirintica.
Download the catalogue
dedicato al teatro come luogo d'incontro fra ciò che possediamo - le tecniche, il mestiere - e ciò che ci possiede - le passioni, i sentimenti
6 - 12 luglio
direzione artistica ANTONIO ATTISANI
É come se i gruppi teatrali italiani avessero scoperto che in diverse parti del mondo esistono esperienze dallo stesso nome. E avessero provato ad invitarne alcuni rappresentanti, per soddisfare una curiosità, per verificare analogie e differenze.
Dal 25 giugno al 12 luglio a Santarcangelo una trentina di gruppi italiani, giovani o già consolidati e comunque rappresentanti risultati molto diversi, si confronta con oltre venti teatri stranieri. Da qualche anno l’incontro tra teatri è la caratteristica fortunata di questo Festival, formula aperta a chi vuole conoscere o semplicemente consumare gli spettacoli più recenti dei gruppi e nello stesso tempo utile a quella numerosa «popolazione» di giovani per cui il teatro é un importante terreno di sperimentazione culturale.
II numero e Ie caratteristiche delle presenze del Festival ci hanno suggerito di fare questo giornale. Non si tratta di un semplice catalogo dei teatri presenti, ma di una buona geografia dei motivi che oggi Ii guidano. Santarcangelo offre ovviamente solo una scelta e non un panorama completo, ma una scelta significativa, che consente Ia verifica di diversi percorsi e comunque di mettere a fuoco alcune fondamentali ipotesi per gli anni Ottanta.
I criteri con cui sono stati invitati i gruppi sono molto semplici. Per quanto riguarda gli italiani si trattava di mettere assieme sia quelli che hanno una storia alle spalle che quelli che iniziano ora; ci interessava, non indipendentemente dai risultati raggiunti ma oltre questi, che fossero disposti a mettersi in questione, a fronteggiare tante domande difficili ancora senza risposta e a farlo in pubblico. Lo stesso per i gruppi stranieri, con in più l’accortezza di avere testimonianza di cammini molto diversi tra loro, di scegliere in base ad analogie non superficiali e di ottenere una partecipazione attiva.
Tutti i gruppi hanno fatta loro la formula dei Festival, hanno accettato condizioni di lavoro non facili e di incontrarsi all’insegna di «mestiere e sentimenti».
Il disegno di un labirinto somiglia molto a quello di un circuito elettronico. In effetti possono avere un funzionamento analogo: un impulso (o una persona) in entrata può avere diversi percorsi e punti d'arrivo, in una situazione spazio-temporale molto concentrata la sua vita conosce una certa accelerazione d’intensità. Un labirinto può essere usato come un cervello elettronico. Non ha psicologia, o meglio ha un effetto deprimente per chi non ha la forza di usarlo, ma per chi sente il bisogno di affrontarlo esso significa un’importante esperienza di ritrovamento o perdizione.
La riproposta del labirinto potrebbe dunque avere un buon significato in questi anni di ricerca e confusione. Potrebbero, per esempio, imparare i bambini a usare gli elaboratori elettronici e potrebbero, gli adulti che già ci giocano, o si fanno giocare, riapprenderli alla luce della logica labirintica.
Download the catalogue
