2005
La tecnica del palombaro
1 - 10 luglio
direzione artistica SILVIO CASTIGLIONI
con la collaborazione di Silvia Bottiroli, Massimo Eusebio, Andrea Nanni
Progettare senza progetto non è un gioco di parole ma una concreta condizione di lavoro, é quello che abbiamo fatto attraverso un incessante confronto interno e una pratica dell’ascolto che rifugge dall’impiego di criteri di genere o di formato, tematici, Iinguistici o anagrafici nella scelta degli artisti. Ci siamo immersi nella complessità di un paesaggio in continua mutazione alla ricerca della qualità, che, in questi tempi di estetizzazione diffusa, abbiamo individuato nella capacità di fare della scena un coltello puntato alla gola della realtà. Forse ci siamo un po’ incrudeliti ma - chi non lo sa? -viviamo in tempi bui, tanto che, in una piazza svuotata di musiche e piadine, campeggia adesso una tenda della Protezione civile a esplicitare la condizione di perenne emergenza in cui viviamo.
Saltabeccando lontano dai luoghi canonici, senza disdegnare l’apporto di alcuni premi che con appassionata cocciutaggine continuano a tendere Ie reti in acque sconosciute, abbiamo incontrato un’inattesa fioritura di nuove proposte, mentre emergeva (naturalmente a posteriori) una continuità di rapporti tra scena, musica, arti visive e società.
Cosi, abbiamo Iasciato vagare lo sguardo nel plancton, continuando a immergerci, anche quando il fiato sembrava mancare, alla ricerca di vite fragili e tenaci.
Grazie a tutti.
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1 - 10 luglio
direzione artistica SILVIO CASTIGLIONI
con la collaborazione di Silvia Bottiroli, Massimo Eusebio, Andrea Nanni
Progettare senza progetto non è un gioco di parole ma una concreta condizione di lavoro, é quello che abbiamo fatto attraverso un incessante confronto interno e una pratica dell’ascolto che rifugge dall’impiego di criteri di genere o di formato, tematici, Iinguistici o anagrafici nella scelta degli artisti. Ci siamo immersi nella complessità di un paesaggio in continua mutazione alla ricerca della qualità, che, in questi tempi di estetizzazione diffusa, abbiamo individuato nella capacità di fare della scena un coltello puntato alla gola della realtà. Forse ci siamo un po’ incrudeliti ma - chi non lo sa? -viviamo in tempi bui, tanto che, in una piazza svuotata di musiche e piadine, campeggia adesso una tenda della Protezione civile a esplicitare la condizione di perenne emergenza in cui viviamo.
Saltabeccando lontano dai luoghi canonici, senza disdegnare l’apporto di alcuni premi che con appassionata cocciutaggine continuano a tendere Ie reti in acque sconosciute, abbiamo incontrato un’inattesa fioritura di nuove proposte, mentre emergeva (naturalmente a posteriori) una continuità di rapporti tra scena, musica, arti visive e società.
Cosi, abbiamo Iasciato vagare lo sguardo nel plancton, continuando a immergerci, anche quando il fiato sembrava mancare, alla ricerca di vite fragili e tenaci.
Grazie a tutti.
Silvio Castiglioni, Silvia Bottiroli,
Massimo Eusebio, Andrea Nanni
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