1990
LAVORO D'ARTE COMUNE
13 - 14 - 15 / 20 - 21 - 22 / 27 - 28 - 29 luglio
direzione artistica ANTONIO ATTISANI
Al suo ventesimo anno di vita il Festival del Teatro in Piazza di Santarcangelo, ha subìto una trasformazione decisiva, diventando un organismo teatrale che svolge una attività permanente. Santarcangelo dei Teatri d'Europa - questo il nome assunto per significare Ia pluralità dei riferimenti e la necessità di una verifica critica della prospettiva europea - é un teatro pubblico (in quanto costituito da un consorzio di enti locali) che, favorito dalla sua povertà, vuole percorrere una strada nuova, proponendosi di non diventare I'ennesimo carrozzone che assicura stabilità soltanto al funzionariato culturale. Il sogno è quello di un teatro ohe consenta agli artisti di non consumarsi nelle anticamere del potere e di concentrarsi sulla verifica decisiva della scena, di un teatro che non si curi di reclutare e sedurre un pubblico sempre più demotivato ma che sviluppi l'arte dello spettatore. ll sogno, cioè l'impegno politico e morale.
In questa prospettiva anche il Festival é completamente rinnovato. I giorni di spettacolo aperti al pubblico sono il 13-14-15, il 20-21-22 e il 27-28-29 di luglio, ovvero i tre fine settimana dopo i mondiali di calcio; gli altri giorni sono riservati alle attività delle compagnie ospiti, perché il Festival vuole essere anche momento di incontro e scambio tra artisti. Quasi tutti i venticinque spettacoli sono dati al Festival in "prima" e in molti casi Santarcangelo ha condiviso con le compagnie il Iavoro sino dalle prime fasi. Con diverse compagnie, inoltre, si prefigura un rapporto pluriennale. Si vogliono favorire in particolare i rapporti di collaborazione tra artisti di generazioni diverse e di differenti Paesi (non soltanto europei, ovviamente) e la segnalazione di giovani formazioni valide ma ancora poco conosciute. Non più Ia quanti e la "vetrina" dunque, ma Ia scelta di progetti e la collaborazione, in sintonia con la vocazione di Santarcangelo come organismo di promozione del teatro indipendente.
Tutti gli spettaooli sono concentrati quest'anno nella città di Santarcangelo, utilizzando i suoi luoghi più tipici (come il Sferisterio, che ospita il debutto di Remondi e Caporossi ) Ie sue piazze accoglienti (piazza Balacchi, per esempio, è attrezzata per gli spettacoli di danza) e le sue piccole, scomode ma preziose, sale teatrali. Gli incontri,i convegni e le mostre non sono una superflua appendice pomeridiana ma parte integrante del programma del Festival. I Ioro temi,i curatori e i relatori rispondono in pieno, sul piano della riflessione, a ciò che si intende per "lavoro d'arte comune", il titolo che abbiamo voluto dare a questo triennio (1990-1992) di Santarcangelo dei Teatri d'Europa.
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13 - 14 - 15 / 20 - 21 - 22 / 27 - 28 - 29 luglio
direzione artistica ANTONIO ATTISANI
Al suo ventesimo anno di vita il Festival del Teatro in Piazza di Santarcangelo, ha subìto una trasformazione decisiva, diventando un organismo teatrale che svolge una attività permanente. Santarcangelo dei Teatri d'Europa - questo il nome assunto per significare Ia pluralità dei riferimenti e la necessità di una verifica critica della prospettiva europea - é un teatro pubblico (in quanto costituito da un consorzio di enti locali) che, favorito dalla sua povertà, vuole percorrere una strada nuova, proponendosi di non diventare I'ennesimo carrozzone che assicura stabilità soltanto al funzionariato culturale. Il sogno è quello di un teatro ohe consenta agli artisti di non consumarsi nelle anticamere del potere e di concentrarsi sulla verifica decisiva della scena, di un teatro che non si curi di reclutare e sedurre un pubblico sempre più demotivato ma che sviluppi l'arte dello spettatore. ll sogno, cioè l'impegno politico e morale.
In questa prospettiva anche il Festival é completamente rinnovato. I giorni di spettacolo aperti al pubblico sono il 13-14-15, il 20-21-22 e il 27-28-29 di luglio, ovvero i tre fine settimana dopo i mondiali di calcio; gli altri giorni sono riservati alle attività delle compagnie ospiti, perché il Festival vuole essere anche momento di incontro e scambio tra artisti. Quasi tutti i venticinque spettacoli sono dati al Festival in "prima" e in molti casi Santarcangelo ha condiviso con le compagnie il Iavoro sino dalle prime fasi. Con diverse compagnie, inoltre, si prefigura un rapporto pluriennale. Si vogliono favorire in particolare i rapporti di collaborazione tra artisti di generazioni diverse e di differenti Paesi (non soltanto europei, ovviamente) e la segnalazione di giovani formazioni valide ma ancora poco conosciute. Non più Ia quanti e la "vetrina" dunque, ma Ia scelta di progetti e la collaborazione, in sintonia con la vocazione di Santarcangelo come organismo di promozione del teatro indipendente.
Tutti gli spettaooli sono concentrati quest'anno nella città di Santarcangelo, utilizzando i suoi luoghi più tipici (come il Sferisterio, che ospita il debutto di Remondi e Caporossi ) Ie sue piazze accoglienti (piazza Balacchi, per esempio, è attrezzata per gli spettacoli di danza) e le sue piccole, scomode ma preziose, sale teatrali. Gli incontri,i convegni e le mostre non sono una superflua appendice pomeridiana ma parte integrante del programma del Festival. I Ioro temi,i curatori e i relatori rispondono in pieno, sul piano della riflessione, a ciò che si intende per "lavoro d'arte comune", il titolo che abbiamo voluto dare a questo triennio (1990-1992) di Santarcangelo dei Teatri d'Europa.
Antonio Attisani
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