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Futuro Fantastico: 15 – 19 luglio

Ecco finalmente il programma di Futuro Fantastico, edizione di emergenza di soli 5 giorni di Santarcangelo Festival 2050, dal 15 al 19 luglio in varie location aperte (e inattese)!
Un progetto ri-costruito in velocità (e in piena pandemia), pezzo dopo pezzo, dialogo dopo dialogo, con artiste/i, staff tecnico, amministrazione, cittadinanza… siamo andati avanti a testa bassa con la convinzione che non erano tanto le opere in sé che contavano in questa dimensione percettiva alterata, ma il contesto, l’atmosfera e il clima di rispetto e collaborazione che ci auguriamo di attivare. A tal proposito ringraziamo infinitamente tutta la “fantastica” equipe del Festival che ci ha affiancato con entusiasmo e energia anche nei momenti più negativi o quando ancora questa edizione sembrava impossibile. Poi, scorrendo i nomi qui presenti ci siamo accorti che… siamo noi, tutta la nostra storia è costellata da frammenti di esperienze condivise con i gruppi presenti a questa tormentata edizione. Sono le/gli artisti/e in Italia con i quali (in trent’anni di storia) abbiamo più combattuto, discusso e condiviso. È una scelta criticabile, ma che rivendichiamo con dolcezza, perché in questo momento così fragile avevamo bisogno di prossimità. Qui c’è una generazione di quarantenni (e oltre) che non hanno alcun ruolo di potere al momento, alcuni gestiscono spazi o festival, ma nessuno ha incarichi politici o istituzionali: forse (per il momento) quelli in una posizione più visibile siamo noi. Ma con quale potere poi con un Festival come Santarcangelo che ha un budget pari a un quinto dei grandi festival italiani super-finanziati?

Ci sono purtroppo delle assenze fatidiche, ma cinque giorni sono davvero pochi per accogliere la rete immensa di contatti (d’amore) attivati in questi lunghi anni… Non mancano anche nuovi brillanti incontri come Benjamin Khan e Cherish Menzo, che siamo riusciti in extremis a re-invitare questo luglio, data l’inaspettata apertura delle frontiere e la possibilità di adattare all’aperto la loro performance Sorry but I feel slightly disidentified… un assolo sul tema dell’identità e degli stereotipi razziali. Mentre Simon Senn e Riccardo Benassi si congiungeranno al Festival da remoto in dialogo con Giovanni Boccia Artieri e Laura Gemini: Senn con una conferenza-spettacolo dedicata al suo Be Arielle F., che avrebbe debuttato in prima nazionale a Santarcangelo, e Benassi con il book e-launch di Morestalgia (edizioni NERO Editions), una collaborazione fra Santarcangelo Festival e Live Arts Week di Bologna.

A El Conde de Torrefiel, che avrebbe debuttato in prima mondiale con il progetto cinematografico Mirar, abbiamo chiesto delle istruzioni per realizzare una performance a distanza, (un po’ evocando le pratiche di Fluxus), in una prospettiva che inaugura una diversa eco-sostenibilità della creazione artistica: è nato Se respira en el jardín como en un bosque, un’azione site specific che coinvolge due persone alla volta, tutta da sperimentare! Davide Enia, che conosciamo dai suoi primi esordi, aprirà il festival con L’Abisso, tracciando la linea rossa che attraversa tutto il programma: il rifiuto del razzismo. È necessario aprire questo malandato Paese a pratiche vere e strutturate di accoglienza e rispetto delle diversità, proprio quando stanno emergendo in modo sempre più sguaiato e minaccioso rigurgiti fascisti e nostalgiche rievocazioni dei regimi passati. Ed è questo razzismo subdolo e potenzialmente violento che dobbiamo fronteggiare attivando KIN – relazioni/alleanze/parentele altre – (KIN è anche il titolo del programma radiofonico di Usmaradio che seguirà tutto il Festival). Mentre il mondo è infiammato dalle proteste del movimento Black lives matter, i palcoscenici di Santarcangelo Festival non si sottraggono a questo confronto anche con Black Dick di e con Alessandro Berti, che ripercorre la storia e l’uso strumentale del corpo degli afroamericani da parte della società bianca e I sommersi e i salvati, della compagnia Fanny & Alexander con Andrea Argentieri, con una versione site specific del pluripremiato spettacolo parte del progetto Se questo è Levi. Sempre in questa ottica di superamento delle barriere, anche fra attore e spettatore, abbiamo attivato molti progetti partecipativi che coinvolgono gli abitanti del territorio: Family Affair di ZimmerFrei, che indaga cosa è accaduto in sei famiglie “variegate” nel periodo post-lockdown (qui la call: https://www.santarcangelofestival.com/family-affair/); Quattro lezioni sul corpo politico e la cura della distanza, un progetto-workshop creato ad hoc per il Festival da Virgilio Sieni sulle forme della trasmissione, della partecipazione e della visione; Be Water My Friends, workshop di Mara Oscar Cassiani sui balli di gruppo, realizzato in collaborazione con FLUXO; Il trattamento delle onde di Claudia Castellucci / Societas, un insegnamento per una nuova disciplina sportiva per bambine e bambini tra 8 e 12 anni di età, seguìto da un “ballo dato pubblicamente”. Interventi a sorpresa della non-scuola del Teatro delle Albe e degli adolescenti del gruppo Let’s Revolution! di Teatro Patalò contribuiranno a facilitare le relazioni e i contatti fra spettatori, artisti ed equipe del Festival.

Il panorama multiforme di artiste e artisti emiliano-romagnoli si dimostra eccezionalmente vitale, con numerosi debutti creati, fra mille difficoltà, durante il lockdown, come nel caso di ZAPRUDER che con la set performance ANUBI III invaderà uno spazio sorprendente del paese con un concerto di motori in equilibrio tra il minimo e il massimo dei giri; la coreografa e danzatrice Paola Bianchi presenterà una versione site-specific di Energheia, con le musiche composte ed eseguite dal vivo da Fabrizio Modonese Palumbo; Quotidianacom con il debutto di Tabù, affronteranno con una nuova drammaturgia i divieti che disubbidienza o trasgressione stentano a demolire. Il tema dell’identità e del genere sarà al centro anche di La Mappa del Cuore di Lea Melandri di Ateliersi con la cantante Francesca Pizzo, Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi: un viaggio musicale attraverso l’adolescenza e la sapiente scrittura della Melandri. Ancora a cavallo tra spettacolo e concerto su un corpo in trasformazione, che vive più sessualità e più età in una vita, ospiteremo Tiresias, tratto da Hold your own / Resta te stessa di Kate Tempest, nuova creazione della romana Giorgina Pi, un progetto di BLUEMOTION, con in scena Gabriele Portoghese. A chiudere questa serie che mette in discussione il binarismo, Motus riporta (in dono) al Festival, per il quale è stato creato nel 2015, il suo MDLSX con Silvia Calderoni, andato in scena quasi 300 volte in cinque continenti (ma mai presentato open air). Nella sua natura fortemente multidisciplinare il Festival accoglierà anche alcune installazioni e proposte che incrociano performance e arti visive: l’artista di fama mondiale MP5 con un progetto speciale dal titolo Nuova onda; Katia Giuliani con Pratiche di Contatto Amoroso a Distanza, Giacomo Cossio con Contronatura; Masque con Luce, Sara Leghissa / Strasse con Fake Uniforms (public lecture) e il nuovo collettivo Le notti con Romeo calling Giulietta in collaborazione con ISIA Urbino.

Non sarà dunque un Festival on-line, ma per dare maggior opportunità di fruizione agli spettatori, il canale Lepida TV della Regione Emilia-Romagna trasmetterà in diretta e in differita alcuni appuntamenti del programma, sia su grande schermo in Piazza Ganganelli, sia sul canale 118 della regione, sia in streaming su www.emiliaromagnacreativa.it e lepida.tv.
Questa 50esima edizione pandemica del Festival, che tanto verteva anche nella versione originaria sul dialogo tra cinema e teatro, è concepita come un atto performativo lungo 5 giorni e le eccezionali modalità di rappresentazione trasformeranno il paese in un set cinematografico esploso: abbiamo invitato Luca Mosso e Matteo Marelli del Filmmaker Festival di Milano, in collaborazione con Fuori orario di Rai 3, a curare la programmazione cinematografica in Piazza Ganganelli. L’equipe di Filmmaker con il progetto Transfert per kamera inviterà al Festival 5 giovani registe/i italiane/i della scena cinematografica sperimentale, per realizzare ritratti di alcuni degli artisti in programma e tradurli in brevi documentari (che comporranno anche una speciale puntata di Fuori orario su Rai 3, dedicata al Festival, in onda sabato 25 luglio).

Spazio poi alla musica dal vivo nella splendida cornice dello Sferisterio con un mini festival a cura di Nicolò Fiori, dal titolo BISONTE, l’omonima canzone dei Camillas a cui la rassegna è dedicata (in memoria di Mirko Bertuccioli, vittima del Coronavirus). A inaugurare la serie di concerti sarà la presentazione del nuovo libro di Ruben Camillas (aka Vittorio “Toto” Ondedei) seguita da un intervento di Pierpaolo Capovilla fondatore degli One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori. Dany Greggio presenterà poi estratti del nuovo progetto Plutus con Cesare Malfatti dei La Crus e Atto Alessi. Le serate successive saranno dedicate a sostenere le etichette italiane indipendenti, fra cui Bronson Recordings, Ribess Record, Ur Suoni, Gloryhole, con 6 gruppi della regione: Solaris, Sunday Morning, UnoAUno, Houdini Righini, So Beast, Moder. Chiuderà la serie domenica 19 luglio Angela Baraldi accompagnata da Giorgio Canali e Steve Dal Col, con Love Tore us Apart, speciale omaggio ai Joy Division. Gli ambienti sonori saranno animati dai djset di Luca Pasteris, Lucifer Rising e Sugo.

Ci incontriamo ogni pomeriggio dalle 16 alle 18 – in modalità mista live/digitale – con relatori e spettatori presenti ed altri collegati online: apre il programma una tavola rotonda dedicata all’attuale situazione del teatro in Italia, con un particolare focus sui festival, dal titolo NEL CORSO DEL TEMPO – Festival in tempi pandemici; seguirà COME STIAMO? un incontro su lavoro artistico / sessismo / vulnerabilità / ecologie politiche / reddito a cura de Il Campo Innocente; TOGETHER APART sarà un dialogo con artisti che hanno inviato concept a distanza e su come lo spazio innesca e performa nuove relazioni, con Julian Hetzel, El Conde de Torrefiel, Sodja Lotcker, coordinato da Chiara Organtini; sabato 18 DIGITALE REALE coordinato da Giovanni Boccia Artieri e Laura Gemini vedrà intervenire da Ginevra e Berlino Simon Senn e Riccardo Benassi; l’ultimo incontro TRANSFERT PER KAMERA – teatro cinema televisione sarà coordinato da Cristina Piccino, Luca Mosso e Matteo Marelli, con la partecipazione di Roberto Turigliatto e Fulvio Baglivi di Fuori orario e alcune delle artiste e artisti presenti al Festival.

Segnaliamo infine che sarà attiva per tutta la durata del Festival una raccolta fondi a favore di Mediterranea Saving Humans affinché, appunto, il distanziamento fisico non si rifletta drammaticamente sul fronte sociale, a sua volta preda di una crisi economica devastante. Dobbiamo prendere posizione: la parola crisi del resto deriva dal greco krísis e può anche significare scelta, decisione; e la catena di scelte che ci troviamo ad affrontare è soprattutto legata a impegni solidali e di rinuncia verso il consolidato. Costa fatica, ma è una grande opportunità che la convivenza con il virus ci dona. Ce lo ripetiamo perché non possiamo rassegnarci alla mera sopravvivenza artistica: ci interessa una vita buona, come scrive Judith Butler, rallentare e ridisegnare gli stessi percorsi di creazione e curatela, mettendo in atto pratiche sensibili agli allarmi ambientali, per fare accadere qualcosa sul palco che, al di là della ricerca estetica, possa servire, politicamente.

To make Kin, intessere nuove parentele, sorellanze fantastiche.

Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, direzione artistica di Santarcangelo Festival 2050.